Io…vorrei che il giovane quando si mette a scrivere, non pensasse mai ad essere né melodista, né realista, né idealista, né avvenirista, né tutti i diavoli che si portino queste pedanterie. La melodia e l’armonia non devono essere che mezzi nella mano dell'artista per fare della Musica, e se verrà un giorno in cui non si parlerà più né di melodia né di armonia né di scuole tedesche, italiane, né di passato né di avvenire ecc. ecc. ecc. allora forse comincierà il regno dell'arte.
Letter to Opprandino Arrivabene, July 14, 1875, cited from Julian Budden Le opere di Verdi (Torino: E.D.T., 1986) vol. 2, p. 60; translation from Josiah Fisk and Jeff Nichols (eds.) Composers on Music (Boston: Northeastern University Press, 1997) p. 126